diario sconnesso
scrivere, molto meno che stanco, cercare la parola adatta, la parola sbagliata al posto giusto, il lettore prova noia e disgusto, inutile sfogo, tempo perduto. sempre vostro
8maggio04
quindi, una cascata di mozziconi ardenti, scrosciante.
non facciamo finta che dietro tutto questo ci sia il caso, è stata una volontà ferrea e motivata, anch'io ho una mia dignità, anche se sto facendo di tutto per perderla, in tutte le sfumature di un cielo che finisce in un amore che tradisce col pensiero, la noia è il concetto stesso di uguale alternanza.
eslporare la routine, scelta tra uno sconsolato passo indietro nella gretta realtà fittizia o un coraggioso passo avanti nella lucida follia di un surrogato di non vita, vivere in una imprecisata terra di mezzo nella fantasia di qualcun altro, una pletora d'amore in una gabbia di cinismo.
se ci credete, pregate a lungo il vostro dio invisibile, pregate che l'orso si risvegli dal suo comodo letargo, giorni che son notti, damigiane che son botti.
e se impazzisco, maledicimi e ringraziami.
sette giorni per volta, alla ricerca, è quello che trattieni se dimentichi il resto, il punto non è cosa troverai in tavola nè cosa hai in mente per il fine settimana, il punto è cosa ti muove, una brace ardente si stacca dall'appendice cancerosa della tua mano e si immerge nel vuoto cercando i tuoi pantaloni, devi scansarti in fretta o dovrai scacciare via la cenere con l'altra mano che sa di sapone per piatti ed è intrisa della crema cerulea che usi per mascherare le occhiaie, provi a pensare ma neanche questo ti riesce bene, insegui volti e suoni e frasi spezzate, devi prendere aria, devi respirare, fuori il sole appassisce, ma tu non puoi saperlo, hai scelto di restare dove sei, la volontà così inceppata e confusa da dover cedere all'inerzia, mentre la vita intorno traballa oziosa, fanatica e spergiura. 7
13maggio04
Potrei smetterla, potrei inarcarmi fino al limite, potrei indietreggiare o scaricare via i pensieri, perché ho trovato ciò che cerco. C'è. Non è mai stato così vicino. Inceppato. Cangiante. Incute. In cute. Quello che Mi muove. Intimo, Personale ma Condivisibile. Quello che MI muove. Punto e virgola; virgola, punto. Due punti: la necessità di incastonare il mondo, di fermarlo e coglierlo, imprimerlo come su pellicola. Cristallizare l'attimo, poi lasciarlo libero. Con tutto quello che posso, qualche parola qualche suono, un accenno di punteggiatura, uno sproloquio di punteggiatura, in cima a una torre di aratri senza più bestie da traino. Lo sguardo da lassù, lo sguardo alle mie ossa cave. Poi, il volo. 32
27maggio04
Arrabbattando qualunque occasione per quintuplicare il tasso alcoolico, cincischiando gioviale ad ogni nuova lista della spesa. qualchemodus vivendi
8giugno04
C'è ancora bisogno di scrivere, come tutti gli altri giorni. Cattivo segno, quando i tempi inizieranno a passare? La sapienza antica ci sorride in faccia e non si degna nemmeno di mandarci un mms. Al contrario non c'è più così voglia di leggere, perché se scrivere è lasciare il passo leggere è lasciarsi morire ed annoiarsi è un modo come un altro per resistere. La forza di una fede laica, la forza di un oceano di dediche piccole e ridicole. Guardare il mondo è astrarre e poggiarsi sulla colonna della storia, piantarci picchetti da salita e frantumarne la minima parte. Sempre più vicini, sempre più silenziosi. Help, help, help. L'importanza della storia, l'importanza di me. Con o senza di me. L'importanza di scrivere. Resterò per non arrecarvi un dispiacere, è la più infima morale. Accollato, a collo alto, su per terra. Cani bianchi dagli occhi rossi, senza meta. Sanno che sapranno. Sanno attendere, l'importanza della noia.
Inizia ora. L'attesa è persa. Inizia ora. E' debordante. Al centro dei pensieri emozioni plastiche elettrificate come piccoli cunei sorpresi a scalare verso il centro dei pensieri. Ragni elettrici disseminati intorno. Pulsioni ai lati della testa. Arriva la seconda onda ancora più alta. Come musica circolare. Da ogni lato. Vortice debordante di suoni colori rimorsi anime perdute e ricordi lontani. Un sole accecante sullo schermo di un cappello impagliato. Riflessi dorati dall'alto e dalle rocce sul fondo morbide al mio passo leggero. E' l'alba di un nulla mai anelato. Il chiarore intorno frastorna e aumenta senza alcuna prevedibilità. Al centro dei pensieri un piccolo fiore sarà reciso per essere offerto in dono. Una piccola tomba rivela il suo contenuto e dissemina all'aria i fiori recisi con le loro piccole spine. Come piccoli cunei sorpresi a scalare verso il centro dei pensieri. E' caldo e freddo. La luce penetra l'interno della tomba e vi resta intrappolata. Solo ora riesco a leggere l'iscrizione sulla lapide. Help Help Help. Tutto cresce intorno e mi racchiude. Un bossolo di luce e tela mi impedisce i movimenti. Ragni elettrici disseminati intorno. Pulsioni ai lati della testa. Inizia ora. inizia ora
17giugno04
Modi d'esprimersi. Tenere tanto a un presente che cristallizza ciò che rimane alle spalle e si nutre di ciò che verrà, obesità di vedute e sensazioni anormali di statica necessità. Il presente vero non c'è, così schiacciato nella voracità delle controparti. Un presente vero è da sognare, senza storia perché senza memoria, senza angosce perché privo di aspettative. Non congelato, come si crederebbe, anzi l'involucro pulsante di un mondo ghiacciato. Una fotografia mossa dall'interno. Brividi alla nuca, battiti ritmati di contorno. E finalmente, un orizzonte più piccolo, comprensibile, interpretabile, abbracciabile, immediato. La complessità apparente si scioglie, la contraddizione celata si rivela: quanto più semplice, tanto più inutile. a testa bassa
23giugno04
Un uomo si ferma, lascia un attimo la sua occupazione; si guarda intorno, nomi, cose, fiumi, città, ne coglie l'effimero; respira, lentamente, fa che passi. L'uomo guarda altrove, più in là, più in alto, tra le stelle e le spighe, nel mistero della nascita, l'uomo si placa. Le stelle cadono, l'uomo si avvicina, miete le spighe e l'effimero rinasce. L'uomo urla a lungo, lacerato, respira a stento. Alla fine della voce non c'è parola per spiegare, l'uomo sussurra in silenzio l'esistenza e trova sé, acqua nell'acqua, luce nella luce. Le proprie mani, le proprie braccia, il proprio viso. trinascita
2luglio04
L'uomo si scopre fulcro e leva, coerente dissonanza. Svelata la meta, compie nuovi passi dapprima lenti e pesanti, poi più sicuri e spediti, sempre più veloci e incuranti finché l'edificio inizia a cedere. La coscienza disgrega col tempo, l'uomo ha la sola colpa di non capirlo in fretta e tradisce il viaggio e il suo passato.
L'uomo si accascia a terra. Non c'è altro su cui posare lo sguardo. Non c'è pietà per chi perde se stesso. L'angoscia sale. Help, help, help. L'uomo attende un tempo già scaduto, finché guarda di nuovo l'altro. Nuove parole, ennesime rinuncie. L'alba di una nuova occupazione, è abbastanza per ricominciare, abbastanza per dimenticare.
Vivide ossessioni chiamate destini, farfalle ogm, a quante suggestioni puoi resistere in mezz'ora? Ruvide, complesse, attraenti. Mi dai un bacetto? Grottesco novilunio. Portami a ballare, non ho più voglia di niente, portami a ballare. Help, help, help. Sembra qualcosa di concreto, squallide omissioni, poi svanisce come i contatti radio al ritmo delle mie mani, battiti di ali leggere, incolori, colore di luna nuova. Le ossessioni si rincorrono nel culto del presente, paglia secca pronta da smerciare, oasi di fuga estasianti finché finisce il carburante, o peggio la fantasia. E se fosse il testo di una canzone? Ti ho annoiato già da molto ma rimani ad ascoltare, rincorri un silenzio in tutto questo chiasso, nuove fantasie, piccole dolci farfalle ogm. Bagliori, segnali svogliati, tutto qui? Sorridi incredula e spaesata. A volte è sbagliato corteggiare le parole più schive, hanno le loro ragioni. La natura ci è mai stata amica? Ho voglia di sognare o forse è solo voglia di dormire. Continui a fissarmi, cos'era quel rumore? Sto bene qui, lasciami restare. Le hai mai viste da vicino? Armoniose, terribili, docili, carnivore farfalle impazzite. La nera notte nasconde le forme e rivela i rumori. Cullerò la tua paura, lasciami restare. E' tutto così piccolo, qui intorno. farfalle ogm
8luglio04
Qui e ora, ma se anche il presente fosse effimero? Un sorriso innocente, un manto d'infiniti silenzi. Respiro. I pensieri i ricordi le emozioni non li puoi rigettare. Mi piacerebbe essere lui, poter aspettare ancora un po' e andarmene via coi fuochi di settembre. Provo a cogliere lo spaesamento. Celebrazione. Si è giocato, diffrazioni cerebrali, a ritroso. Ultima pagina. Portati via da te, portati in giro. L'abitudine, velata indegna sepoltura. Fine. conto alla rovescia, fine
4agosto04
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