Nekromancya è un gioco di carte sviluppato nel 1996.
Ogni giocatore crea il suo mazzo scegliendo tra più di 300 carte e sfida gli altri per la supremazia.
Scegli i tuoi Risvegliati, Equipaggiamenti e Magie!
Il gioco è ambientato nella landa desolata di Kafter, nell'era della Lunga Notte.
Per conoscere l'ambientazione consulta la pagina
Kafter del gioco di ruolo Fuori dal Tempo.
Si ergeva sulla sporgenza in tutta la sua sicurezza, l'armatura composta di ossa si
muoveva ai leggeri sobbalzi del vento. Un Nekromante lo aveva evocato e lui era
giunto per uccidere. Era un’ombra da evocazione da chissà quanto tempo, neanche
lo ricordava, aveva perso la sua essenza, era un burattino nelle mani incapaci
di qualcuno che si metteva a giocare con forze superiori alle proprie. Almeno,
queste evocazioni erano un diversivo, poteva tornare a uccidere. Non ricordava
nulla della sua vita passata, solo il suo nome, che chiamato dal nekromante gli
era rimasto stampato in fronte. Khetagg. Sinonimo di morte violenta.
Una luce abbagliante venne dall'alto e lo investì. Nelle sue mani si materializzò
un’arma. La riconobbe all'istante, l'Ascia della Morte. Chi lo aveva evocato
aveva un certo buon gusto per le accoppiate. Continuava a girare lentamente la
testa guardando la vallata sottostante, cercando un nemico da rispedire nel
regno delle anime. In lontananza un fascio di luce precipitò dall'alto fendendo
le nubi cerulee, schiantandosi in terra. Finalmente era giunto.
Con una mossa veloce il Khetagg si precipitò in direzione del nemico, l'ascia pronta
a mietere. Arrivato vicino alla vittima, si arrestò stupefatto. Sulla terra solo
un funghetto, un Kinopio, l'avversario più indegno che gli sarebbe potuto
capitare. Alzò ruggendo un piede, facendo cigolare le ossa dell'armatura, lo
schiacciò con un sol colpo. Mentre schiantava quell’esserino ecco un'altro
bagliore squarciare il cielo più rapido e improvviso del primo. Alle sue spalle
comparve un Vendicatore di Libra.
Il nuovo venuto portava con sé la
,
il Khetagg sapeva che la sua
armatura non gli sarebbe stata di aiuto in quel combattimento. Un ennesimo
bagliore e l'arma del Vendicatore si dissolse come polvere al vento; la Ruggine.
Un ghigno di ringraziamento del Khetagg al proprio Nekromante.
Il Khetagg colse l'attimo di esitazione dell’avversario per colpirlo, ma il
fendente andò a vuoto e dall'alto si sentì una maledizione in una lingua non
conosciuta. Il Vendicatore passò al contrattacco, colpì gravemente il Khetagg.
Tra le nubi si aprì un varco e apparvero delle lingue di fuoco dirette verso il
guerriero rivestito di ossa, che si preparò a reggere l'impatto con le Fiamme
Roventi. Riuscì a reggere il colpo, a rialzarsi per contrattaccare. La sua Ascia
della Morte tagliò di netto il Vendicatore. Dal corpo esanime una luce si
proiettò verso l'alto, un pensiero attraversò la mente del Khetagg: “Ingozzati
pure Nekromante”.