Cometa
Non aveva voglia
11 settembre 2001
Non aveva voglia, in quel pomeriggio di nuvole, di rivedere gli amici di un
anno di scuola e seguitava a chiedersi, seduta al posto d’onore del 337, quale
arcano motivo fosse così potente da trascinarla all’appuntamento delle 4 allo
ZIO D’AMERICA.
Superato il viaggio d’andata con il supporto della disperazione kafkiana - eh..
kafka…lui si che era una veramente una persona triste – camminava a larghe
falcate dal capolinea verso la fine di via Ugo Ojetti lasciando senza rimorso
che la nicotina di una DIANA BLU le penetrasse nei polmoni contaminandoli di
catrame.
Uno sguardo veloce al quadrante grigio le bastò per individuare gli eleganti 20
minuti di ritardo che le consentivano di distinguersi nettamente dagli altri
quando c’era un appuntamento.
Gli stessi fottutissimi 20 minuti di ritardo che la riducevano puntualmente a
raggiungere gli altri con le vene sature di veleno verso la società di bus, la
manutenzione della nomentana e i genitori egoisti e amanti delle casa fuorimano.
Qualche metro avanti a lei – pochissimi: le avrebbe raggiunte e seminate entro
breve – camminavano due ragazze. Due zecche.
Addirittura un tatuaggio si intravedeva tra la maglietta e i pantaloni calati di
quella a destra.
<beh!> pensò <almeno queste non fanno solo finta> e cercò di spiccare un salto
col pensiero.
cometa
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