Cometa
Paradise
Era una di quelle persone che una volta conosciute ti entrano nell’anima con
il loro inesprimibile fascino di primavere dimenticate…..
……..erano passati due anni, appena due anni, dall’ultima vota in cui lui l’aveva
avuta accanto a sé, eppure nel suo ricordo aveva l’impressione che un baratro
irridente di secoli lo separassero senza speranza da lei.
Non aveva idea di dove fosse, né tantomeno sapeva se l’avrebbe mai rivista.
Quello che era certo è che ovunque egli andasse, aveva quasi la sensazione di
cogliere l’eco rarefatto della risata di lei, di vedere lo scintillio del suo
sguardo dorato, di sentire il lieve ed impercettibile fruscio delle sue ciglia
scure come bizzarri insetti screziati….
Ed invece accadde.
In modo sorprendentemente casuale.
La moquette rossa imbottita si impossessava di ogni rumore che gli ospiti del
Paradise producevano nella hall dell’albergo; quindi ad osservare il viavai dei
turisti da una delle poltrone nere nell’angolo, ci si riduceva a pensare che
quella fosse una sfilata di moda per sordomuti.
Ma senza preavviso, come si è colti di sorpresa dal rumore di una porta che
sbatte, qualcosa calamitò violentemente lo sguardo di Andrea in strada; oltre
l’elegante porta a vetri, oltre la muta indifferenza dei passanti, oltre il
vetro della macchina partorita in quell’istante da pietre marine e gemme di
mandorlo, appena parcheggiata davanti alla sontuosa entrata dell’hotel a cinque
stelle più costoso di tutta St. Julians.
E quel particolare era la luce che le stelle, cominciando in quel momento ad
offrire timidamente il loro bagliore, saettavano sugli infiniti occhi azzurri di
lei.
cometa
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