El contagg

Giuliàn, m’avria detto nonno oggi,
mò t’el dico io co è el contagg, t’el dico anicò.

Le parole, Giuliàn, han drenta magie ciughe ciughe.
Foco, bestia, fame: el pensi, el dici, diventa el ver.
El contagg n’è minga cò de malattie,
è nta un gioco, com el piattarell.

Conta i giorni uno a un, drenta ccasa,
e nisciù se moa do sta.
Guarda che bel, fora alla finestra:
la salute e el tempo bon non stufa mai.

Conta i giorni e sparagna fiate,
come l’inverni conta el carcerate.
Pol durà, ma el contagg è el stess,
conta e conta, se ne va in tel cess!


Cos’è?

Un mucchietto di parole ispirato alle storielle dei nonni.

Traduzione

Giuliano, m’avrebbe detto nonno oggi,
ora te lo dico io cos’è il contagio, ti dico tutto.

Le parole, Giuliano, hanno dentro magie piccole piccole.
Fuoco, bestia, fame: lo pensi, lo dici, diventa vero.
Il contagio non è mica una cosa di malattie,
è come un gioco, come il nascondino.

Conta i giorni uno a uno, dentro casa,
e nessuno si muova da dove sta.
Guarda che bello, fuori alla finestra:
la salute e il bel tempo non stufano mai.

Conta i giorni e risparmia fiato,
come gl’inverni conta il carcerato.
Può durare, ma il contagio è lo stesso,
conta e conta, se ne va nel cesso!

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