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Testi FRANCESCO GUCCINI - AMERIGO (1978)FRANCESCO GUCCINI - AMERIGO (1978) SONGLIST: Amerigo Libera, nos domine 00, Pennsylvania ave Eskimo Le cinque Anatre Mondo Nuovo AMERIGO Probabilmente usc� chiudendo dietro a se la porta verde, qualcuno si era alzato a preparargli in fretta un caff� d' orzo. Non so se si gir�, non era il tipo d' uomo che si perde in nostalgie da ricchi, e and� per la sua strada senza sforzo. Quand' io l' ho conosciuto, o inizio a ricordarlo, era gi� vecchio o cos� a me sembrava, ma allora non andavo ancora a scuola. Colpiva il cranio raso e un misterioso e strano suo apparecchio, un cinto d' ernia che sembrava una fondina per la pistola. Ma quel mattino aveva il viso dei vent' anni senza rughe e rabbia ed avventura e ancora vaghe idee di socialismo, parole dure al padre e dietro tradizione di fame e fughe E per il suo lavoro, quello che schianta e uccide: "il fatalismo". Ma quel mattino aveva quel sentimento nuovo per casa e madre e per scacciarlo aveva in corpo il primo vino di una cantina e gi� sentiva in faccia l' odore d' olio e mare che fa Le Havre, e gi� sentiva in bocca l' odore della polvere della mina. L' America era allora, per me i G.I. di Roosvelt, la quinta armata, l' America era Atlantide, l' America era il cuore, era il destino, l' America era Life, sorrisi e denti bianchi su patinata, l' America era il mondo sognante e misterioso di Paperino. L' America era allora per me provincia dolce, mondo di pace, perduto paradiso, malinconia sottile, nevrosi lenta, e Gunga-Din e Ringo, gli eroi di Casablanca e di Fort Apache, un sogno lungo il suono continuo ed ossessivo che fa il Limentra. Non so come la vide quando la nave offr� New York vicino, dei grattacieli il bosco, citt� di feci e strade, urla, castello e Pavana un ricordo lasciato tra i castagni dell' Appennino, l' inglese un suono strano che lo feriva al cuore come un coltello. E fu lavoro e sangue e fu fatica uguale mattina e sera, per anni da prigione, di birra e di puttane, di giorni duri, di negri ed irlandesi, polacchi ed italiani nella miniera, sudore d' antracite in Pennsylvania, Arkansas, Texas, Missouri. Torn� come fan molti, due soldi e giovinezza ormai finita, l' America era un angolo, l' America era un' ombra, nebbia sottile, l' America era un' ernia, un gioco di quei tanti che fa la vita, e dire boss per capo e ton per tonnellata, "raif" per fucile. Quand' io l' ho conosciuto o inizio a ricordarlo era gi� vecchio, sprezzante come i giovani, gli scivolavo accanto senza afferrarlo e non capivo che quell' uomo era il mio volto, era il mio specchio finch� non verr� il tempo in faccia a tutto il mondo per rincontrarlo, finch� non verr� il tempo in faccia a tutto il mondo per rincontrarlo, finch� non verr� il tempo in faccia a tutto il mondo per rincontrarlo... LIBERA, NOS DOMINE Da morte nera e secca, da morte innaturale, da morte prematura, da morte industriale, per mano poliziotta, di pazzo generale, diossina o colorante, da incidente stradale, dalle palle vaganti d' ogni tipo e ideale, da tutti questi insieme e da ogni altro male, libera, libera, libera, libera nos Domine! Da tutti gli imbecilli d' ogni razza e colore, dai sacri sanfedisti e da quel loro odore, dai pazzi giacobini e dal loro bruciore, da visionari e martiri dell' odio e del terrore, da chi ti paradisa dicendo "� per amore", dai manichei che ti urlano "o con noi o traditore!", libera, libera, libera, libera nos Domine! Dai poveri di spirito e dagli intolleranti, da falsi intellettuali, giornalisti ignoranti, da eroi, navigatori, profeti, vati, santi, dai sicuri di s�, presuntuosi e arroganti, dal cinismo di molti, dalle voglie di tanti, dall'egoismo sdrucciolo che abbiamo tutti quanti, libera, libera, libera, libera nos Domine! Da te, dalle tue immagini e dalla tua paura, dai preti d' ogni credo, da ogni loro impostura, da inferni e paradisi, da una vita futura, da utopie per lenire questa morte sicura, da crociati e crociate, da ogni sacra scrittura, da fedeli invasati d' ogni tipo e natura, libera, libera, libera, libera nos Domine, libera, libera, libera, libera nos Domine... 100, PENNSYLVANIA AVE La strada dalla Pennsylvania Station sembrava attraversasse il continente come se non tornasse pi� all' indietro, ma andasse sempre avanti ad occidente fra tombe in ferro-vetro, pianura, pali e gente. E indietro invece e in fretta ci tornai, ma in certi miei momenti forse oziosi mi chiedo dove sei e che cosa fai e come passi i tuoi giorni noiosi, io che non ti risposi in questa casa mia che sai e non sai. E immagino tu e lui, due americani sicuri e sani, un poco alla John Wayne, portare avanti i miti kennedyani e far scuola agli indiani: amore e ecologia lass� nel Maine. E l� insegnare alla povera gente per poco o niente, vita quasi pia, fingendo o non sapendo proprio niente di quello che pu� ancora far la CIA, santi dell'occidente, per gli USA, e cos� sia... Mi ha detto chi t' ha vista l� da poco che sei rimasta quella che eri allora, un po' pi� vecchia, ma quasi per gioco e forse solo appena un po' signora, vorrei vederti ora perch� il ricordo mi diventa fioco... E provo a immaginare in un momento per ridere di stare qui con te, ma sarebbe poi stato un cambiamento? Ci penso, ma non sento che un' altra ancora ha i soliti perch�... Per� tu sai che � il gioco d' un istante perch� da allora gi� lo sentivamo che possibilit� ce ne son tante per quei due tipi che allora eravamo: io son quasi importante, tu cosa sei, e chi siamo? Ma forse almeno tu hai conservato quell' ideale che avevamo in testa, probabilmente in te cenni ha lasciato,ogni cosa alla lunga mi molesta e cerco un' altra festa e poi le feste in fondo mi han stancato... Poi erano ideali alla cogliona fatti coi miti del '63, i due Giovanni e pace un po' alla buona, Ramblas di Barcellona, la prima crisi dura dentro in me... Io credo che sappiamo che � diverso se le cose son state poi pi� avare, le accetti, tiri avanti e non hai perso se sono differenti dal sognare perch� non � uno scherzo sapere continuare. E scusami se sono qui a pensare a te, alle tue parole e ai tuoi sorrisi, come il "Matto" fra carte da giocare pu� risolvere un attimo di crisi, anche se allora smisi, ora vado, e "via andare"... Non voglio far felice proprio adesso tua madre che odi� l' italiano istrione quando disse a tuo padre che era un fesso lui e il liberal-progresso e url� "rivoluzione!". Son cose spero che perdonerai com' io ti ho perdonato ormai a quest' ora, come se fossi solo un piantaguai, il "but I love him" che gli urlasti allora, cos� ti canto ancora in questa casa mia che sai e non sai... ESKIMO Questa domenica in Settembre non sarebbe pesata cos�, l' estate finiva pi� "nature" vent' anni fa o gi� di l�... Con l' incoscienza dentro al basso ventre e alcuni audaci, in tasca "l'Unit�", la paghi tutta, e a prezzi d' inflazione, quella che chiaman la maturit�... Ma tu non sei cambiata di molto anche se adesso � al vento quello che io per vederlo ci ho impiegato tanto filosofando pure sui perch�, ma tu non sei cambiata di tanto e se cos' � un orgasmo ora lo sai potrai capire i miei vent' anni allora, i quasi cento adesso capirai... Portavo allora un eskimo innocente dettato solo dalla povert�, non era la rivolta permanente: diciamo che non c' era e tanto fa. Portavo una coscienza immacolata che tu tendevi a uccidere, per� inutilmente ti ci sei provata con foto di famiglia o palet�... E quanto son cambiato da allora e l'eskimo che conoscevi tu lo porta addosso mio fratello ancora e tu lo porteresti e non puoi pi�, bisogna saper scegliere in tempo, non arrivarci per contrariet�: tu giri adesso con le tette al vento, io ci giravo gi� vent' anni fa! Ricordi fui con te a Santa Lucia, al portico dei Servi per Natale, credevo che Bologna fosse mia: ballammo insieme all' anno o a Carnevale. Lasciammo allora tutti e due un qualcuno che non ne fece un dramma o non lo so, ma con i miei maglioni ero a disagio e mi pesava quel tuo palet�... Ma avevo la rivolta fra le dita, dei soldi in tasca niente e tu lo sai e mi pagavi il cinema stupita e non ti era toccato farlo mai! Perch� mi amavi non l' ho mai capito cos� diverso da quei tuoi clich�, perch� fra i tanti, bella, che hai colpito ti sei gettata addosso proprio a me... Infatti i fiori della prima volta non c' erano gi� pi� nel sessantotto, scoppiava finalmente la rivolta oppure in qualche modo mi ero rotto, tu li aspettavi ancora, ma io gi� urlavo che Dio era morto, a monte, ma per� contro il sistema anch' io mi ribellavo cio�, sognando Dylan e i provos... E Gianni, ritornato da Londra, a lungo ci parl� dell' LSD, tenne una quasi conferenza colta sul suo viaggio di nozze stile freak e noi non l' avevamo mai fatto e noi che non l' avremmo fatto mai, quell' erba ci cresceva tutt' attorno, per noi crescevan solo i nostri guai... Forse ci consolava far l' amore, ma precari in quel senso si era gi� un buco da un amico, un letto a ore su cui passava tutta la citt�. L'amore fatto alla "boia d' un Giuda" e al freddo in quella stanza di altri e spoglia: vederti o non vederti tutta nuda era un fatto di clima e non di voglia! E adesso che potremmo anche farlo e adesso che problemi non ne ho, che nostalgia per quelli contro un muro o dentro a un cine o l� dove si pu�... E adesso che sappiam quasi tutto e adesso che problemi non ne hai, per nostalgia, lo rifaremmo in piedi scordando la moquette stile e l'Hi-Fi... Diciamolo per dire, ma davvero si ride per non piangere perch� se penso a quella che eri, a quel che ero, che compassione che ho per me e per te. Eppure a volte non mi spiacerebbe essere quelli di quei tempi l�, sar� per aver quindici anni in meno o avere tutto per possibilit�... Perch� a vent' anni � tutto ancora intero, perch� a vent' anni � tutto chi lo sa, a vent'anni si � stupidi davvero, quante balle si ha in testa a quell' et�, oppure allora si era solo noi non c' entra o meno quella giovent�: di discussioni, caroselli, eroi quel ch'� rimasto dimmelo un po' tu... E questa domenica in Settembre se ne sta lentamente per finire come le tante via, distrattamente, a cercare di fare o di capire. Forse lo stan pensando anche gli amici, gli andati, i rassegnati, i soddisfatti, giocando a dire che si era pi� felici, pensando a chi s' � perso o no a quei party... Ed io che ho sempre un eskimo addosso uguale a quello che ricorderai, io, come sempre, faccio quel che posso, domani poi ci penser� se mai ed io ti canter� questa canzone uguale a tante che gi� ti cantai: ignorala come hai ignorato le altre e poi saran le ultime oramai... LE CINQUE ANATRE Cinque anatre volano a sud: molto prima del tempo l'inverno � arrivato. Cinque anatre in volo vedrai contro il sole velato, contro il sole velato... Nessun rumore sulla taiga, solo un lampo un istante ed un morso crudele: quattro anatre in volo vedrai ed una preda cadere ed una preda cadere... Quattro anatre volano a sud: quanto dista la terra che le nutriva, quanto la terra che le nutrir� e l' inverno gi� arriva e l' inverno gi� arriva... Il giorno sembra non finire mai; bianca fischia ed acceca nel vento la neve: solo tre anatre in volo vedrai e con un volo ormai greve e con un volo ormai greve... A cosa pensan nessuno lo sapr�: nulla pensan l'inverno e la grande pianura e a nulla il gelo che il suolo spaccher� con un gridare che dura, con un gridare che dura... E il branco vola, vola verso sud. Nulla esiste pi� attorno se non sonno e fame: solo due anatre in volo vedrai verso il sud che ora appare, verso il sud che ora appare... Cinque anatre andavano a sud: forse una soltanto vedremo arrivare, ma quel suo volo certo vuole dire che bisognava volare, che bisognava volare, che bisognava volare, che bisognava volare... MONDO NUOVO Corre veloce, ma in che senso il nostro tempo sconosciuto e strano e i nostri occhi spaventati guardano ci� che ci circonda e non sanno credere ad un tecnico sortilegio che pian piano e indifferente ci rapina e ci trascina verso una realt� che non vedremo mai (fra entit� sconosciute e computers) che non vedremo mai (fra le schede cifrate e le citt�) che non vedremo mai... E corre l' uomo confuso verso ci� che neanche lui capisce, chi ha programmato la sua vita non sa chi sia e dove; ma che importa, se solo questo lo fa gi� dubitare del suo equilibrio e aperta � gi� la strada oscuramente verso una nuova realt� che non capir� mai ( fra entit� sconosciute e computers ) che non capir� mai ( fra le schede cifrate e le citt� ) che non capir� mai... E non sapremo perch� e come siamo di un' era in transizione fra una civilt� quasi finita ed una nuova inconcepita. Se quasi nessuno ormai pi� crede, quale mai sar� la nuova fede, quali mai saran le nuove mete che spegneranno la nostra eterna sete di poter essere s�... Anche se poi qualcuno soccomber� io non so dire chi fra noi due sar� quest' uomo nuovo che avvince anche me nel mondo nuovo che noi non vedremo mai ( fra entit� sconosciute e computers ) noi non vedremo mai ( fra le schede cifrate e le citt� ) noi non vedremo mai... <-- Elenco dei Testi e degli Artisti |